Natale! Partiamo presto in autobus dalla Thailandia (Nang Rong). 3 ore di viaggio tranquillo / monotono verso il confine cambogiano. Arriviamo a Aranya e cerchiamo il bus per raggiungere la frontiera, schivando i guidatori di tuk tuk. Alla frontiera tutto ok, poca fila. Dall’altro lato inizia l’odissea per il trasporto a Siem Reap.

La “mafia” locale controlla totalmente il terminal, spingendo le persone a prendere un taxi al posto del bus, che in effetti non parte! O meglio, dovrebbe (quando pieno?) ma siccome tutti si imbarcano sui taxi il risultato è che il bus non sarà mai pieno (lo capiamo dopo oltre un’ora di attesa!) Alla fine, per evitare di fare tardi, condividiamo un taxi con una coppia franco-austriaca. Arrivo intorno alle 17 a Siem Reap, dove il taxi è tenuto a lasciarci a un chilometro di distanza per consentire ai tuk tuk di lavorare.

Siem Reap è assolutamente turistica: praticamente tutta l’economia è basata sui turisti. I tuk tuk brulicano letteralmente ovunque. E poi bici, motorini… In generale è un grosso villaggio di casette, con un po’ di verde e un bel fiume, ed è pieno di “fricchettoni”.

Note sulla Cambogia

Luogo ancora genuino, ma troppo in balia delle organizzazioni locali, che impone vincoli assurdi all’attività di trasporto (monopolio del collegamento Poipet – Siem Reap, moto non noleggiabili a Siem Reap, autobus inesistenti), di turismo (venditrici ambulanti costrette in un perimetro definito) ecc. L’insistenza dei venditori poi scoraggia gli acquisti.

Il clima è sopportabile soltanto in bici; impossibile pensare di restare puliti una volta usciti dall’albergo: la pelle diventa a breve un impasto di Autan, crema solare, sudore e polvere. In generale comunque il posto è tranquillo, si mangia bene e si spende poco.

Il parco di Angkor è enorme, comprende molti siti separati e le distanze in alcuni casi sono lunghe. Fermo restando che si può fare tutto in modo organizzato anche in una giornata, se volete godervi il posto anche nei momenti (pochi) con meno folla, almeno due giorni pieni servono, con tre potete fare anche un giro più ampio fino ai confini del parco.

Siem Reap

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Angkor

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