23 Dicembre mattina in viaggio verso Korat (detta anche Nakhon Ratchasima, per rendere più semplici le cose). Ci andiamo come tappa per raggiungere Phimai dove visitare i templi Khmer (i primi che vedremo nel viaggio). Treno seconda classe. Validissimo (carrozze in legno ma sedili reclinabili). Attraversiamo risaie e foreste, dai finestrini aperti (scordatevi l’aria condizionata) entra povere e cenere. Passano venditori di qualcosa di simile a patatine fritte e altre cose stranamente colorate.

Quando arriviamo, la città non è turistica, l’hotel è appena decente e non parlano inglese se non un minimo. Ci dicono di andare a piedi alla stazione del Bus per Phimai, ma è lontana e dopo vari giri a piedi e domande ai locali, scopriamo che ci si va con il minibus numero 7 (un Songtaews)

Un songtaew è un pick-up, che è stato trasformato in un piccolo bus. I passeggeri devono entrare nel retro del camion e si siedono sulle panche Quando si desidera scendere si avvisa il guidatore e si danno i soldi attraverso il finestrino al conducente. Attenzione: spesso su i  songtaews i numeri e i percorsi sono scritti in Thai.

Alla stazione riusciamo a farci dire dove prendere l’autobus per Phimai e anche quello del giorno dopo per Nang Rong (ci anticipiamo).

Ormai è tardi e rischiamo di non arrivare al parco archeologico in tempo, ma ci proviamo e prendiamo il bus per Phimai.

Arriviamo in un’ora e un quarto. Ci accertiamo con l’autista (a gesti e parlando un simil-inglese) che ci sia un autobus per il ritorno.

Rovine Khmer bellissime, è uno dei templi Khmer più importanti della Thailandia.

L’entrata non è segnalata, e l’autobus ferma sul lato opposto del parco archeologico, per entrare facciamo il periplo degli scavi.

Rientro a Korat di sera, sempre con l’autobus, il GPS ci aiuta a trovare la fermata giusta.

Cena accanto all’albergo: temiamo che non parlino inglese, invece si, e hanno anche il menù tradotto e con le foto! Proviamo il riso allo zenzero, Buono!

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