Befana. Come concordato ci affidiamo al ragazzo dell’hotel per andare al parco Tam Dao. Con una serie di taxi-bus-pullman-taxi riusciamo ad arrivare in due ore e mezza all’ingresso (che non avremmo mai trovato da soli).

Il “portiere” chiama qualcuno per capire se possiamo entrare, e gli dicono di no! Dopo aver insistito ci spiegano che il governo non vuole “intrusi” in quell’area considerata strategica.  Sappiamo però che si tratta di un tentativo di riappropriarsi di un’area affidata all’associazione animalista: proprio per questo Laura insiste. La nostra guida è un po’ allarmata (stiamo parlando con dei militari) e ci suggerisce di non proseguire, ma alla fine riesce a parlare al telefono con la nostra persona di riferimento così che, dopo un altro giro di telefonate, finalmente ci fanno entrare.

Una volta dentro scopriamo che la prima zona subito dopo il cancello è gestita da militari (ci sono lavori in corso per costruire edifici da adibire all’esercito).

Dopo un altro varco, anche se aperto, si entra nell’area protetta.

Qui ci accoglie una ragazza vietnamita dell’organizzazione Animals Asia, e una sua collega Australiana che parla inglese. Ci portano finalmente a vedere gli orsi. Animals Asia si occupa del recupero degli “Orsi della Luna” dalle terribili “fattorie dalla bile”, luoghi dove vengono tenuti segregati per estrarre la bile da usare nella medicina tradizionale.

Gli orsi sono liberi all’interno di ampi recinti; sul fondo intravediamo le loro “stanze” simili a celle. Sono divisi per età: quelli giovani giocano tra loro e ci regalano un grande spettacolo.

Facciamo un sacco di foto; anche il nostro accompagnatore le fa e si diverte, e la ragazza che ci guida deve essere davvero appassionata perché scatta foto anche lei nonostante lavori lì da 3 anni.

Torniamo indietro con i soliti taxi autobus ecc.

L’autobus si ferma a metà strada per il lavaggio: c’è fango ovunque, tanto che gli automezzi si sporcano fino al tetto.

Salutiamo e paghiamo il nostro accompagnatore dandogli un compenso che speriamo apprezzi, visto che non aveva mai voluto dirci quanto volesse (pare comunque che sia soddisfatto).

Torniamo in hotel, fermandoci a comprare il pranzo. Anche se è presto (circa le tre) decidiamo di riposarci per non forzare troppo.