Altro giorno di gita. Prima di partire chiediamo all’hotel aiuto per capire quanto potrebbe costare un taxi per il giorno dopo, fino al parco degli orsi. Temiamo possa essere complicato muoversi da soli con il pullman.

Dopo aver discusso tra loro sulla possibilità e sul costo del taxi, inaspettatamente, un ragazzo dell’hotel si offre di accompagnarci e aiutarci a prendere i pullman giusti (perfetto).

Partiamo con il solito pulmino per la gita. La giornata è molto fredda e piovosa.

Arriviamo dopo due ore e mezza a Hua Lu, antica capitale, distrutta e riedificata come città moderna, ma con due templi dell’Ottocento ricostruiti in onore dei due re con complicata storia famigliare.

La guida ci spiega la storia del Vietnam. E ci dà anche qualche ragguaglio sulla vita quotidiana attuale.

Ci spostiamo poi a Tam Coc. La cosiddetta Halong Bay sulla terra. Qui pranziamo ma fa molto freddo e non ci godiamo l’ampia scelta dei piatti.

Al porticciolo lo scenario è fantastico. Prendiamo una barchetta di legno, con una coppia anziana di rematori, marito e moglie.

Lui, come altri barcaioli, rema con i piedi, con un movimento a rana, mentre lei tiene il timone.

Facciamo un giro sul fiume tra i picchi in tutto somiglianti agli isolotti di Halong Bay ma ancora più suggestivi.

Decine di barchette simili con turisti e barcaioli con cappello a cono ci circondano nel silenzio assoluto.

Ricorda il luogo selvaggio di Jurassic Park. Dopo oltre un’ora di giro rientriamo.

Purtroppo non partiamo subito perché alcuni compagni di gita fanno anche un giro in bici. Lo faremmo anche noi se non fosse per il freddo e la pioggia. Rientriamo ad Hanoi stremati e ci tuffiamo nella doccia calda, poi direttamente a dormire.