Ogni mattina, all’alba i monaci dei wat sfilano in silenzio per le vie, per l’ “elemosina” rituale.

Ai lati della strada si predispongono i fedeli per una benedizione e per offrire l’elemosina. I monaci portano con sé la ciotola per ricevere le offerte e sono in genere seguiti da bambini che raccolgono quelle scartate: una manciata di riso, frutta fresca, snacks.

È la cosiddetta cerimonia del Tak Bat, una processione che parte dai monasteri situati in periferia fino al centro città per poi tornare indietro. Le origini risalgono ai tempi antichi in cui i monaci, non ancora organizzati in monasteri, erano semplici viandanti e mendicanti che facevano affidamento sulle offerte per riempire la ciotola che rappresentava il loro unico possedimento.

Alcune semplici regole:

  • Per quanto a volte la presenza di turisti sia notevole e l’atmosfera non sembri particolarmente “spirituale” osservate in silenzio, è una cerimonia religiosa e i monaci stessi devono rispettarlo.
  • Se volete fare un’offerta seguite l’esempio dei locali, sedetevi o inginocchiatevi quando date il cibo ai monaci e andate al mattino presto a comprare dello “sticky rice” di buona qualità (il cibo deve essere sano e genuino) al mercato piuttosto che dai venditori ambulanti che si posizionano lungo il percorso dei monaci.
  • Se volete fare solo delle foto, non posizionatevi troppo vicino alle persone che fanno le offerte e non intralciate in alcun modo il passaggio dei monaci. Evitate il flash e ogni contatto fisico e visivo con i monaci.
  • Scegliete una posizione e mantenetela, senza inseguire i monaci lungo il cammino.

Assistiamo alla cerimonia il primo dell’anno, svegliati all’alba da galli e tamburelli.

La strada principale è un affollarsi di turisti (quasi tutti cinesi e confusionari, fino ad essere irrispettosi).

Le venditrici espongono la loro mercanzia: fiori per i templi e cibo per i monaci.

Alle 6.30 il tamburo annuncia l’arrivo della processione dei monaci in fila indiana. Purtroppo alcuni turisti sono troppo invadenti: fanno foto ravvicinate e con il flash, o invadono la strada con i loro pulmini, disturbando la cerimonia.

Basta però andare su una strada parallela per assistere alla cerimonia “autentica”: senza turisti ma solo con i locali, in un’atmosfera molto più raccolta e spirituale.