Viaggio da Roma lunghissimo, con scalo a Madrid e Bogotà.

All’aeroporto di Bogotà, tra cani antidroga e pubblicità anti turismo sessuale/pedofilo, ci imbarchiamo sul volo per Guayaquil dopo aver firmato un “modulo di sicurezza” che chiede il recapito di una persona che NON viaggi con noi… Arriviamo sani e salvi a Guayaquil dopo 25 ore dalla sveglia.

In città ci accolgono subito delle iguana terricole. Poi scopriremo che sono differenti da quelle delle Galapagos.

La città è grande, ci dirigiamo a piedi verso il Malecon, un tratto lungofiume recentemente modernizzato e che si rivela essere una piacevole passeggiata.

Purtroppo il sole è implacabile, cerchiamo riparo tra gli alberi e nei luoghi chiusi. Il posto è bello ma alcune insegne all’ingresso dei locali lasciano dei dubbi…

Ci spostiamo verso Santa Ana, la collina con la parte vecchia della città. Il luogo ha una “patinatura” turistica, con casette colorate (in fase di ristrutturazione) su una scalinata di 400 scalini, fiori e panorama finale. Dal faro in cima si notano i tetti di lamiera e la città moderna lungo l’enorme estuario del fiume Guayas.

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