Arriviamo a Quito il 29 luglio appena rientrati dalle Galapagos. Nonostante l’altezza (2850 m – è la seconda capitale più alta del mondo, dopo La Paz) fa molto caldo. Prendiamo il bus per l’hotel: la fermata ha due punti di salita, e bisogna indovinare dove fermerà l’autobus, perché non aspettano nessuno e chiudono le porte anche se sei già con un piede dentro.

Arriviamo all’albergo, che è in un palazzo storico, hanno persino l’atto di proprietà su pergamena del 1702. Camere confortevoli, ma la colazione è nelle cantine, un freddo insopportabile.

La città vecchia è in salita e affollata, gli abitanti sono in prevalenza giovani, pochi vestono abiti etnici.

Facciamo un giro di orientamento e prendiamo informazioni per il giorno dopo (prenderemo il pullman per Baños).

Visitiamo la cattedrale metropolitana, in stile gotico, con i “gargoyle” che anziché mostri raffigurano animali tipici del posto (iguane, armadilli..)

Totalmente differente la Iglesia de La Compañía de Jesus, su una piazza enorme, con facciata barocca e interno totalmente cesellato in oro!

Nei giorni in cui siamo a Quito è vicino l’anniversario de la “Rivoluzione di Quito”, che ha dato origine al “Primo grido di indipendenza” dagli spagnoli. Ci sono cartelli che ricordano episodi di crudeltà e anche delle rappresentazioni la sera nel palazzo del governo.

Giriamo ancora nelle stradine andando verso El Panecillo, una collina che domina Quito. E’ a oltre 3000 metri di altezza ma siamo stanchi, quindi non arriviamo in cima. Ceniamo in hotel e ci prepariamo alla partenza per Baños: lasceremo qui qualche bagaglio in attesa del nostro rientro il 6 agosto, dopo aver visitato l’amazzonia.

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