Da Mexico City ci spostiamo in bus a Puebla. Due ore di viaggio per raggiungere questa bella cittadina, punto di passaggio della strada verso il Chiapas.

Non abbiamo prenotato un hotel: lasciamo i bagagli nel deposito della stazione dei pullman, li riprenderemo la sera prima di rimetterci in viaggio.

Puebla è piacevole.

Nella piazza centrale (Zocalo), un giardino offre ombra e fresco sotto i grandi alberi, mentre i lustrascarpe tutto intorno lavorano alacremente.

La piazza è dominata dal Palazzo Municipale (di fronte al quale ci capita di assistere a una protesta di ambulanti – rumorosi ma ordinati) e dalla grande cattedrale: cupa ma decoratissima, oltre che piacevole riparo dalla calura.

Nelle strade circostanti l’architettura degli edifici è molto particolare. Visitiamo il BUAP (la residenza universitaria) e le vie limitrofe con palazzi caratteristici e colorati.

I venditori offrono patatine fritte, cavallette fritte, “helado” (gelato), “nieve” (succo di frutta ghiacciato stile granatina). La nieve viene presa da bidoni con un mestolo, e riversata in un bicchiere o dentro un sacchetto di plastica con cannuccia: non osiamo provarla per ovvi motivi igienici ma soprattutto per evitare rischi di contaminazione (regola d’oro quando si viaggia in luoghi esotici).

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